La guerra per la moneta internazionale degli scambi

Sottotitolo: la battaglia dei tamponi.

Come sanno i nostri lettori più affezionati, il controllo della moneta internazionale degli scambi apporta notevolissimi vantaggi sullo scacchiere internazionale.

Adesso, infatti, sono gli USA che, con il dollaro, fanno pagare il loro debito pubblico al resto del mondo, avendo contemporaneamente una bilancia dei pagamenti perennemente in perdita ed un debito pubblico elevatissimo.

Negli Stati Uniti la politica si è spaccata in due blocchi:

1) coloro che vogliono conservare la moneta internazionale degli scambi a tutti i costi, compreso un eventuale conflitto nucleare;

2) coloro che invece vogliono arrivare ad un nuovo equilibrio mondiale senza spargimento di sangue.

Del primo blocco fanno parte il Partito Democratico ed il deep State USA.

Il secondo blocco trova invece espressione in Donald Trump, il quale sta cercando di attuare una politica internazionale di “rientro”. Ha offerto ponti d’oro alle grandi industrie statunitensi affinché facessero tornare nella madrepatria le loro fabbriche ed i loro stabilimenti, ha ridotto gli interventi bellici USA e sta facendo pressioni sugli alleati – o colonie che dir si voglia – affinché provvedano a loro spese alla difesa. Inoltre, ha iniziato la guerra dei dazi.

Come vedete, dal punto di vista economico-finanziario cambia poco: è sempre il resto del mondo a dover pagare.

Ma almeno con Trump non ci sono spargimenti di sangue, salvo assassini mirati, come quello del generale iraniano Soleimani.

Omicidi “mirati” ad impedire conflitti ben più pericolosi. Uccisioni, come abbiamo spiegato qui (https://terracinasocialforum.wordpress.com/2020/01/09/siamo-proprio-sicuri-che-i-rapporti-usa-iran-siano-cosi-conflittuali), probabilmente attuati in “collaborazione” con governi presunti nemici.

Ovviamente il blocco perdente non resta a guardare.

Nello scontro si è inserito prepotentemente – oppure è stato inserito volutamente – il coronavirus.

Trump sta cercando di portare sotto il suo stretto controllo la Fed, la banca centrale USA, sottraendola ai Rothschild (ricordiamo che questi ultimi controllano le banche centrali di tutti i Paesi del mondo, esclusi 2 Paesi e 7 “Stati canaglia”, che probabilmente sono definiti così proprio per quel motivo. Uno dei 2 Paesi non-canaglia adesso è nell’occhio del ciclone, assalito com’è dai media controllati dal deep State: l’Ungheria).

E qui arriviamo all’Europa, allo scontro in atto per allentare i vincoli di bilancio legati ai parametri di Maastricht.

Apriamo una parentesi.

Se in un anno molte festività nazionali cadono di sabato e/o di domenica, il PIL sale, di conseguenza migliorano i parametri di Maastricht.

Perché i rapporti deficit/PIL e debito/PIL sono frazioni, con un numeratore ed un denominatore, ed entrambi sono fondamentali.

Passando al coronavirus, la questione cruciale non è il numero di morti, ma il denominatore, il numero di contagiati.

Come si calcola il tasso di letalità di un’epidemia?

Ponendo al numeratore il numero dei decessi ed al denominatore il numero dei contagiati.

Quanti sono i contagiati all’interno dei singoli Stati?

Non si sa, perché ogni Paese utilizza una propria contabilità.

Ogni singolo Stato può, artatamente, modificare i dati, sia agendo sul numeratore (i decessi – se un diabetico muore perché viene investito da un’auto mentre va in farmacia a comprare l’insulina, è deceduto per incidente stradale o per diabete?), sia agendo sul denominatore (il numero dei contagiati).

L’unica certezza è che se il tasso di letalità è alto (come in Italia, in Spagna ed in Francia), si reclamano allentamenti di bilancio, mentre se il tasso di letalità è basso, si può rispondere: «Ma che dite! Non è così pericolosa la pandemia!».

Tutto dipende dai tamponi.

Chi è che fa i tamponi alla popolazione e chi è che non li fa?

La Germania intende farli a tappeto, come potete leggere qui (https://it.insideover.com/societa/germania-un-test-nazionale-di-massa-per-tornare-alla-quotidianita.html), i Paesi del sud dell’Europa no.

Infatti, come si legge qui (https://comedonchisciotte.org/perche-la-francia-nasconde-una-cura-sperimentata-e-poco-costosa-per-il-covid-19):

“Il governo Macron rifiuta di sottoporre la popolazione al test di massa”.

È una questione sanitaria, o è una questione finanziaria?

I “contendenti” europei, nel mondo, in quale dei due blocchi citati sopra si collocano?

E nello scontro tra i due blocchi, oltre ai Paesi BRICS che si sono creati una propria Banca Mondiale, lavorano ad un nuovo modello di pagamenti internazionali SWIFT e realizzano una rete Internet alternativa e separata da quella vigente, c’è spazio per altri “player”?

Magari coloro che vivono di dati, di algoritmi, di blockchain e di monete virtuali?

La guerra per la moneta internazionale degli scambiultima modifica: 2020-04-05T12:58:37+02:00da ugo565
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