I soldi della Lega: Bossi nel 2012 lasciò in cassa 48 milioni. Poi spariti.

I soldi della Lega: Bossi nel 2012 lasciò in cassa 48 milioni. Poi spariti. E’ scritto nei bilanci

L’esposto dell’ex revisore Aldovisi: “Al 31 dicembre 2011 nel bilancio del movimento politico c’era un attivo di 47 milioni e 791 mila euro”. Il senatur lascia nell’aprile 2012. Eppure ora la magistratura chiede a lui di restituirli. Stamani alle 12 Salvini incontra il presidente Mattarella. Il Quirinale precisa: “Escluse valutazioni su decisioni della magistratura” . Ma Salvini: “Andrò a dire che non è tollerabile l’uso politico della giustizia”. L’imbarazzo dei 5 Stelle

Umberto Bossi e Matteo Salvini
Umberto Bossi e Matteo Salvini

L’appuntamento è a mezzogiorno. Vicepremier e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Salvini e Giorgetti, saliranno a quell’ora al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica. Un appuntamento chiesto, voluto, quasi preteso, alla fine concesso per chiudere una faccenda agitata ad arte, in modo strumentale e all’indirizzo sbagliato. La saggezza di Mattarella ha deciso che alla fine ricevere Salvini è il minore dei mali e, soprattutto, l’occasione per fare chiarezza. “Andrò a dire che in Italia decidono gli italiani e non la magistratura” ha  tuonato ieri sera Salvini alle truppe della festa della Lega nel bresciano.  In realtà potrà essere molto meno esplicito rispetto a quello che dice. “Sono, ovviamente, escluse dall’oggetto del colloquio valutazioni o considerazioni su decisioni della magistratura” ha chiarito una nota ufficiale del Quirinale per disinnescare pericolosi cortocircuiti o idee che la Presidenza della Repubblica possa in qualche modo diventare un quarto grado di giudizio. Al massimo, Mattarella potrà concedere al leader della Lega un selfie. Non certo una diretta Facebook.

Come finanziare i partiti?

Detto questo, è chiaro che Salvini sottoporrà al Capo dello Stato il tema politico del finanziamento ai partiti. Questione apertissima – centrale anche nell’inchiesta sullo stadio della Roma – e trasversale. Ma per il resto, la magistratura farà – come si dice – il suo corso. Nel caso specifico, la procura di Genova indaga su ben cento conti correnti intestati alla Lega in 40 istituti di credito per trovare tracce dei famosi 49 milioni di rimborsi elettorali scomparsi dai radar. E su questo Salvini può solo aspettare. Magari potrebbe anche dare una mano agli investigatori della Guardia di Finanza e della polizia economica. Ora però, il punto è che i soldi che la procura cerca e che la Cassazione la scorsa settimana ha stabilito essere “necessario e legittimo cercare ovunque e presso chiunque anche nelle entrate future del partito” – quindi anche nei conti attuali del partito e dei singoli (Bossi s’è visto pignorare la stipendio di europarlamentare) – erano presenti nei conti di riferimento della Lega fino alla fine del 2011. Finche, cioè, Umberto Bossi è stato segretario. Solo in seguito sono spariti senza lasciare traccia.

I bilanci di via Bellerio

Tiscalinews ha potuto visionare i bilanci della Lega, pubblici e vistati da una società di revisione, dal 2010 al  2015 compreso. Esaminando la voce “avanzo/disavanzo degli esercizi”  e quella “totale attivo degli esercizi”, emerge che finché Umberto Bossi è stato segretario (2011) e dunque responsabile del bilancio, i famosi 49 milioni erano in cassa. E che sono spariti progressivamente dopo.

Nel dettaglio possiamo dire che “l’avanzo/disavanzo” 2010 e 2011 (Bossi segretario, Belsito tesoriere) registra +8 milioni e 118 mila euro nel 2010 e +6 milioni e 586 mila euro nel 2011.  Nel 2012 la voce “avanzo/disavanzo” crolla a -10 milioni e 760 mila euro (2012)  e -14 milioni e 819 mila euro nel 2013. E ancora -8 milioni e 388 mila euro nel 2014 e -2 milioni e 926 mila euro nel 2015.

Se si passa ad esaminare “l’attivo degli esercizi”, risulta che nel 2010 in cassa ci sono 41 milioni nel 2010 e 47 milioni nel 2011. Nel 2012 (segretario Maroni) l’attivo degli esercizi è pari a 40 milioni e l’anno dopo crolla a 25 milioni e 844 mila euro. Nel 2014 (segreteria Salvini) l’attivo è pari a 17 milioni e nel 2015 è di 9 milioni e mezzo.

Infine la “disponibilità liquida” alla fine degli esercizi: nel 2010 è pari a 31 milioni e mezzo e di 12 milioni e 800 mila nel 2011. Il crollo in questo caso è stato dimostrato essere attribuibile agli “investimenti” che Belsito, “all’insaputa di tutti” dicono fonti della Lega,  aveva fatto nei famosi diamanti della Tanzania. La disponibilità liquida nel 2012 (segretaria Maroni) è di 23 milioni e di 6 milioni nel 2013. I milioni diventano 5 nel 2014 (segreteria Salvini) e di un milione mezzo nel 2015.

Queste voci di bilancio sembrano dimostrare con buona certezza che quando Bossi lascia la segreteria nell’aprile del 2012, i 48 milioni sono nella casse di via Bellerio. Quello che succede dopo, è oggetto delle indagini della magistratura. Di certo pare curioso quanto afferma la Cassazione e cioè che “Bossi indichi dove sono i soldi”. L’ex segretario li ha lasciati nelle casse del partito.

Le due inchieste

Occorre precisare che sono due le inchieste in corso. Una è arrivata a sentenza nel luglio 2017, ha condannato Bossi (2 anni in quanto segretario e responsabile dei bilanci) e Belsito (4 anni, era il tesoriere) per truffa ai danni dello Stato, cioè per aver gestito in modo improprio tra il 2008 e il 2010 i rimborsi elettorali (ad esempio gli investimenti in Tanzania e su altri prodotti finanziari esteri). Da questa condanna di primo grado è partito l’ordine di sequestro dei conti correnti della Lega (4 settembre 2017) in cui però vengono rinvenuti solo 4 milioni.

C’è poi una seconda inchiesta, questa volta per riciclaggio, che parte dall’esposto di Stefano Aldovisi, l’ex revisore dei conti della Lega condannato per Bossi e Belsito. Aldovisi conferma quanto è scritto – almeno in chiaro – nei bilanci: “Al 31 dicembre 2011 nel bilancio della Lega c’era un attivo di 47 milioni e 791 mila euro, di cui 20,3 milioni in titoli e 12,8 di liquidi”.  La procura di Genova sta cercando quei soldi. In cento conti correnti e in 40 istituti di credito. Gli investigatori mettono le mani avanti e dicono che “potrebbero essere movimenti e trasferimenti regolari”. Sono in corso le verifiche. Il punto è che Bossi ha lasciato in cassa 48 milioni come dice anche l’ex tesoriere Aldovisi. Perché allora chiederli a lui? Magari stamani il presidente Mattarella assumerà informazioni su questo. E Salvini saprà certamente dare le necessarie risposte. Le aspettano anche gli alleati 5 Stelle che non possono più ignorare il caso.

I soldi della Lega: Bossi nel 2012 lasciò in cassa 48 milioni. Poi spariti.ultima modifica: 2018-08-18T18:41:51+02:00da ugo565
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