La rivoluzione di Francesco

La rivoluzione di Francesco e la leggenda sulla lite con il cardinale sul futuro della Chiesa

Francesco porta la Chiesa nei crocevia della storia. E alla vigilia del suo 81° compleanno il papa non si oppone alle critiche ma chiede che siano costruttive e ispirate dalla fedeltà al Vangelo oggi

Papa Francesco
Papa Francesco

In quel mondo per alcuni aspetti misterioso come appare il Vaticano a tanta gente, alla vigilia dell’81° compleanno (17 dicembre) di Francesco, circola una storia non vera ma che indica come si respirano le riforme che il papa cerca di portare speditamente avanti. La storia narra che qualche tempo fa un autorevole cardinale ha chiesto udienza al papa e durante l’incontro abbia dato fuoco alle polveri di una critica piuttosto aspra nei confronti di Francesco. Non meglio identificate fonti raccontano di un acceso confronto e da fuori si è sentito il porporato dire con voce alterata a Francesco: “Noi ti abbiamo eletto per riformare e non per distruggere la Chiesa”. Questo bisbiglio del tutto inverosimile mostra in realtà la passionalità di una contesa sulle riforme che Francesco vuole. E intorno alla contesa fioriscono leggende. 

Non distruggere la Chiesa

In realtà Francesco è fedele al mandato di riformare e non di distruggere la Chiesa anche perché sarebbe un controsenso che un gesuita pensi a distruggere la Chiesa di cui è primo paladino. Vuole semplicemente portare la Chiesa nei crocevia della storia, dove i problemi scottano ma preparano il mondo futuro. Lo spiega bene un altro gesuita, Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica che nell’ultimo numero della rivista  racconta due inediti incontri di Francesco con i gesuiti del Myanmar prima e di quelli del Bangladesh dopo. Nel corso di un viaggio davvero difficile e delicato che – lo confida Francesco – è stato sul punto di venir cancellato.  Noi pastori dobbiamo imparare dal popolo. Perciò, se questo viaggio appariva difficile, sono venuto perché noi dobbiamo stare nei crocevia della storia”.

La critica ai Gesuiti troppo severi

“Il Papa – spiega Spadaro – è costruttivo nei suoi gesti e nelle sue parole. Non fa cose per pressione mediatica o per acquisire luce positiva: fa quel che deve fare per «costruire» ponti e tenere aperte le porte del dialogo. Il suo è un realismo che punta a tessere relazioni”. Parole che trovano conferme dallo stesso Francesco nell’incontro con i gesuiti. Il gesuita – ha detto – è colui che deve sempre  approssimarsi, come si è avvicinato il Verbo fatto carne. Guardare,  ascoltare senza pregiudizi, ma con mistica. Guardare senza paura e guardare misticamente: questo è fondamentale per il nostro modo di guardare la realtà. C’è stato – come saprete – un movimento dei cosiddetti  «gesuiti scalzi», che volevano un’osservanza rigida, quasi claustrale, delle regole. Una riforma al contrario, dunque, e contro lo spirito di sant’Ignazio. La vera preghiera e la vera osservanza gesuitica non vanno per quella strada. Non è un’osservanza restaurazionista. La nostra osservanza è guardare sempre avanti con l’ispirazione del passato, ma guardare sempre avanti. Le sfide non sono dietro, sono avanti.

La “guerra” per i diritti degli immigrati

Una di queste sfide cui la Chiesa non può rinunciare è la vicinanza agli immigrati. In loro il papa vede la condizione difficile ma reale per mostrare la coerenza della Chiesa con il Vangelo.  “Gesù Cristo oggi si chiama rohingya. Tu parli di loro come fratelli e sorelle: lo sono. Penso a san Pedro Claver, che mi è molto caro. Lui ha lavorato con gli schiavi del suo tempo… e pensare che alcuni teologi di allora – non tanti, grazie a Dio – discutevano se loro avessero un’anima o no! La sua vita è stata una profezia, e ha aiutato i suoi fratelli e le sue sorelle che vivevano in una condizione  vergognosa. Ma questa vergogna oggi non è finita. Oggi si discute tanto su come salvare le banche. Il problema è la salvezza delle banche. Ma chi salva la dignità di uomini e donne oggi? La gente che va in rovina non interessa più a nessuno. Il diavolo riesce ad agire così nel mondo di oggi. Se noi avessimo un po’ di senso del reale, questo dovrebbe scandalizzarci. Lo scandalo mediatico oggi riguarda le banche e non le persone. Davanti a tutto questo dobbiamo chiedere una grazia: quella di piangere. Il mondo ha perso il dono delle lacrime”.

Occhio a considerare il papa un ingenuo

Francesco è guidato da spirito di misericordia ma non di ingenuità. “Cerco di visitare, parlo chiaro, soprattutto con i Paesi che chiudono le loro frontiere. Purtroppo in Europa ci sono Paesi che hanno scelto di chiudere le frontiere. La cosa più dolorosa è che per prendere questa decisione hanno dovuto chiudere il cuore. E il nostro lavoro missionario deve raggiungere anche quei cuori che sono chiusi all’accoglienza degli altri. La sfacciataggine del nostro mondo è tale che l’unica soluzione è pregare e chiedere la grazia delle lacrime. Ma io questa sera davanti a quella povera gente che ho incontrato ho sentito vergogna! Ho sentito vergogna per me stesso, per il mondo intero! Scusate, sto solamente cercando di condividere con voi i miei sentimenti…”. Ci si può chiedere chi possa avere paura nella Chiesa di un papa che parla in questo modo e opera in conseguenza. Restando fedele al principio che la realtà si capisce meglio dalla periferia piuttosto che dal centro.

Nominando i cardinali, ho cercato di guardare alle piccole Chiese, quelle che crescono in periferia. Non per dareconsolazione a quelle Chiese, ma per lanciare un chiaro messaggio:le piccole Chiese che crescono in periferia e sono senza antiche tradizioni cattoliche oggi devono parlare alla Chiesa universale, a tutta la Chiesa. Sento chiaramente che hanno qualcosa da insegnarciForse Francesco pensa di dare un fondamento più evangelico che statuale al Vaticano trasformandolo in un nucleo centrale di competenze a servizio delle periferie, liberando le periferie dal gravoso compito di pensarsi in funzione di Roma anziché del Vangelo. Ma si tratta di un’impresa davvero gigantesca e storica. 

La rivoluzione di Francescoultima modifica: 2018-02-10T19:08:49+01:00da ugo565
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