Biotestamento è legge: il Senato approva tra gli applausi. Welby, Englaro, Fabo: la politica cede dopo 11 anni
Mina Welby: “Era proprio quello che aveva voluto Piergiorgio”
In tribuna ad ascoltare la discussione a fianco della Bonino c’era anche la moglie di Piergiorgio Welby, morto nel 2006. A loro spettavano gli applausi e loro per prime si sono commosse. “Era proprio quello che aveva voluto Piergiorgio tanti anni fa”, ha dichiarato Mina Welby poco dopo. “Però poi quando ha scritto al presidente della Repubblica li è andato più a fondo. Per lui eutanasia voleva dire morte ‘umana’ in tutti i sensi, ci sono anche delle possibilità di morire in casi molto particolari che oggi vengono fatti in Svizzera, Belgio o in Olanda. Sono meno di quelli che si crede. E credo che con le cure palliative anche qui da noi ci saranno molte meno richieste anche sull’eutanasia. L’importante è che però i medici si formino e che vengano applicate”. Per Mina Welby oggi “è una bellissima giornata che sancisce un diritto di cura, di rifiuto, di scelta. Di libertà di scelta. Questo non vuol dire che se una persona vuole terminare la ventilazione, la nutrizione o non la vuole proprio non vuol dire che rifiuta la vita, ma è arrivata a un punto di grande sofferenza che verrebbe soltanto aumentata. L’interruzione di queste cure o non accettarle vuol dire non avere altre sofferenze. Quindi non è eutanasia come ho sentito dire in questi giorni. L’eutanasia è un’altra cosa. Vorrei che anche in futuro si legiferi su questo”.
Fuori dai palazzi, ad aspettare il risultato del voto c’erano i protagonisti delle lunghe campagne di sensibilizzazione di questi anni e naturalmente i familiari dei malati. Insieme al radicale Marco Cappato, la presidente dell’associazione Luca Coscioni Filomena Gallo, Mina Welby (co-presidente ALC e moglie di Piergiorgio Welby), Carlo Troilo (cons. generale ALC e fratello di Michele, malato suicida), Rodolfo Coscioni (cons. generale ALC e papà di Luca Coscioni), Anna Cristina Paoloni (mamma di Luca Coscioni), Monica Coscioni (sorella di Luca Coscioni), Chiara Rapaccini (compagna di Mario Monicelli), Flaminia Lizzani (figlia di Carlo Lizzani), Generosa Spaccatore (moglie di Luigi Brunori) e Maddalena Soro(moglie di Giovanni Nuvoli), e tutti gli attivisti per la libertà di scelta. L’Associazione – promotrice e la più attiva sostenitrice della legge sul Biotestamento Luca Coscioni aveva consegnato proprio al Presidente del Senato Grasso, martedì 5 dicembre, 27mila firme raccolte in calce all’appello di Dj Fabo per un’immediata approvazione senza modifiche della legge sul biotestamento. Queste firme si erano andate a sommare alle oltre 121mila firme raccolte sotto la più generale proposta di legge popolare depositata nel settembre 2013, alle oltre 158mila sottoscrizioni dell’appello lanciato da Mina Welby, così come all’appello dei senatori a vita e a quello dei quasi 90 sindaci italiani e 2 presidenti di regione, rappresentati di circa 15 milioni di italiani.