Il professore bocciato al concorso. “Al mio posto preso un asino”

Il professore bocciato al concorso. “Al mio posto preso un asino”

La denuncia: errori incredibili nella prova per diventare magistrato

di RITA BARTOLOMEI

Pubblicato il 29 settembre 2017

Bologna, 30 settembre 2017 – Giovanni Di Nardo, 48 anni, avvocato di Isernia. Penalista e cassazionista, professore universitario. Bocciato al concorso da magistrato nel giugno 2014. Non idoneo alla prova scritta.
«Ho fatto ricorso al Tar chiedendo l’annullamento della graduatoria. A maggio dell’anno scorso ho presentato anche denuncia penale per otto magistrati e un avvocato. Sono in attesa della Camera di consiglio per il prosieguo delle indagini».

Nel frattempo cos’ha scoperto?
«Abrasioni e un foglio aggiunto nel verbale di correzione».

Potrebbe essere una svista.
«Potrebbe. Impossibile invece spiegare i continui errori di ortografia, grammatica e sintassi della busta successiva alla mia».

La busta per dire i tre elaborati di penale, civile e amministrativo scritti a mano e contrassegnati da un numero, unico segno di riconoscimento, non si usa il nome.
«Appunto. Ed è qualcuno che scrive ‘conprendere’ e ‘gli’ al posto di ‘li’, ‘prefige’ e ‘provvengono’, sbaglia continuamente anche congiuntivi e apostrofi, in bella copia e in brutta. Chi ha redatto quei compiti non è che non è idoneo al concorso in magistratura, non è idoneo alla quinta elementare».

Impossibile.
«Ma vero. Eppure il primo requisito perché un elaborato possa essere considerato idoneo è proprio questo: «Una forma italiana corretta sotto il profilo terminologico, sintattico e grammaticale» e «adeguata padronanza della terminologia giuridica nonché sufficiente chiarezza espositiva, requisiti tutti indispensabili per la corretta redazione dei provvedimenti giudiziari».

Parole sacrosante, tutti gli italiani le sottoscriverebbero.
«Cito le regole stabilite dalla stessa commissione esaminatrice, messe per iscritto. Eppure il candidato degli strafalcioni è stato promosso. Idoneo con 12, il minimo, c’è scritto sugli elaborati».

Come ha fatto a saperlo?
«Insospettito dal verbale di correzione, ho chiesto di visionare i compiti della busta successiva alla mia. Pensavo ci fosse stato uno scambio di giudizi».

In altre parole, lei bocciato al posto di chi come minimo ha strapazzato la nostra lingua.
«All’inizio pensavo a un errore in buona fede. Il ministero ha negato l’accesso. Ho fatto ricorso al Tar Lazio. Dopo un anno e mezzo di difesa estenuante, sono stati condannati a esibire i compiti. Ho scritto anche al Csm perché rivedesse la graduatoria».

Cosa le hanno risposto?
«Che non sussistono elementi di novità».

Sarebbe a dire?
«Non l’ho capito. Mi sono rivolto anche al presidente della Repubblica. Gli ho chiesto di controllare l’operato del Consiglio superiore della magistratura di cui è presidente. Mi ha risposto di aver rimesso tutto al Csm».

Insomma al controllato. Ma se lei che è un avvocato esperto viene rimbalzato così, un cittadino comune che fa?
«Ci rinuncia! Alla fine ci rinuncia anche l’avvocato».

Rassegnato a fare la parte dell’asino?
«No, combatterò. Vorrei una ricorrezione almeno dei compiti elencati nel foglio aggiunto del verbale di correzione».

Lei non ha fatto errori?
«Faccio l’avvocato da 21 anni, ho insegnato all’università diritto penale. Certo non sono io a dover dire che i miei elaborati sono fatti bene, chi si loda s’imbroda. Le prove erano in tre giorni diversi, per ogni test avevo 8 ore di tempo. Ho consegnato dopo quattro ore e mezzo. Non le ho trovate difficili».

Le hanno spiegato perché è stato bocciato?
«Ah no, questo non è dato saperlo. I compiti non presentano segni, come i tre scritti male, del resto. Non ci sono motivazioni, solo il timbro di ‘non idoneo’. C’è una norma che consente di non dare spiegazioni».

Quindi: ti boccio ma non ti spiego perché.
«Proprio così. Ormai vale esclusivamente per i concorsi in magistratura».

Ora ci riproverà?
«Assolutamente no, è una presa in giro. Però andrò fino in fondo. Mi rivolgerò anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Dall’Italia non mi aspetto niente».

Concorsi, un avvocato denuncia: "Al mio posto preso un asino"

Concorsi, un avvocato denuncia: “Al mio posto preso un asino”

Il professore bocciato al concorso. “Al mio posto preso un asino”ultima modifica: 2017-11-24T21:39:37+01:00da ugo565
Reposta per primo quest’articolo