Ostia come la Sicilia. E Casapound si impenna. Al ballottaggio M5s contro centrodestra.

Tutto secondo copione, nel X municipio romano, dove si tornava a votare dopo una lunga parentesi dovuta allo scioglimento per Mafia decretato due anni fa e al conseguente commissariamento. E dove i segnali della campagna elettorale erano stati univoci nell’indicare un crollo della partecipazione rispetto alle elezioni per il sindaco di 17 mesi fa, un testa a testa tra M5S e il centrodestra, con i neofascisti di Casapound osservati speciali in odore di exploit. Impressioni confermate al millesimo dalle urne, alle quali si è recato il 20 per cento in meno degli elettori rispetto al 2016 (36,1 contro 56,1) il che equivale al minimo storico, se si pensa che due elettori su tre hanno preferito disertare la tornata elettorale.

Proprio al boom dell’astensionismo si sono appellati, a caldo, quanti tra i protagonisti di questa elezione hanno ritenuto la performance dei propri schieramenti opaca. A partire dalla candidata pentastellata Giuliana Di Pillo, che ha chiuso in testa con poco più del 30 per cento e pertanto andrà al ballottaggio contro Monica Picca, candidata del centrodestra unito che ha ottenuto una percentuale leggermente inferiore (26,7 per cento). Di Pillo, come era stato comunicato tra le righe dalla pattuglia grillina del X, doveva fare i conti con un dato di partenza oggettivamente irripetibile: quel 44 per cento ottenuto dalla sua lista in occasione delle ultime comunali in quel municipio. In quel caso, a fare da traino vi era stata l’elezione per il sindaco, dopo l’inchiesta Mafia Capitale, e l’onda lunga di M5S a Roma, che al netto di tutte le considerazioni contingenti al confronto di ieri, appare in ogni caso attenuata. La candidata della sindaca Raggi, evocando l’astensionismo ha chiamato in causa il lungo commissariamento, al quale va aggiunto il maltempo che in effetti ha flagellato il litorale romano per la prima parte della giornata e che di certo non ha aiutato.

Atmosfera decisamente più positiva sul versante del centrodestra, dove si canta vittoria e si evidenzia la flessione dei rivali sia pentastellati che Dem, e dove con l’unità è tornata la prospettiva di portare a casa la vittoria (anche se il fatto che Fdi ha surclassato FI avrà di certo qualche conseguenza negli equilibri interni alla coalizione). Ora bisognerà a fare la corte ai voti degli elettori che, in ottica ballottaggio, sono rimasti orfani delle liste votate al primo turno, in primis i centristi sponsorizzati dal ministro Lorenzin, ma anche gli stessi Dem. Che scontano un risultato (anch’esso ampiamente nell’aria) molto deludente: Athos De Luca ha ottenuto circa il 13,6 per cento, e sul principio dello scrutinio è sembrato addirittura poter soccombere all’estrema destra di Casapound.

I neofascisti capitanati da Luca Marsella sono i veri vincitori di queste elezioni ostiensi, dalle quali escono con un clamoroso 9 per cento, quasi decuplicando il risultato del 2016. Un risultato per molti versi atteso, ma che messo nero su bianco fa comunque scalpore. Casapound stacca l’ex-sacerdote don Franco De Donno sostenuto dalla sinistra radicale, che si ferma poco dopo l’otto per cento. Completano il quadro le performances del civico centrista e “indipendentista” da Roma Andrea Bozzi, con un cinque per cento decisamente appetibile dal centrodestra per il ballottaggio, il dissidente di sinistra Eugenio Bellomo, Giovanni Fiori del popolo della famiglia e l’altro “civico” Marco Lombardi, questi ultimi con percentuali non degne di nota.

Ora, la palla passa alla Di Pillo e alla Picca, che daranno vita a due settimane di campagna che verosimilmente non escluderà colpi bassi: i “big romani” di M5S avevano già cominciato a menar fendenti contro il centrodestra, accusandolo di mirare ai voti di Casapound per il ballottaggio, e per ora l’unico abboccamento plausibile per la Di Pillo appare quello con gli elettori di Don De Donno. Una situazione sul filo del rasoio, che forse in casa grillina richiederà la discesa in campo dei pesi massimi nazionali, ormai liberi dagli impegni siciliani.

Ostia come la Sicilia. E Casapound si impenna. Al ballottaggio M5s contro centrodestra.ultima modifica: 2017-11-07T18:34:03+01:00da ugo565
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