Passava informazioni all’amico imprenditore: in manette il Procuratore che arrestò la Franzoni

Passava informazioni all’amico imprenditore: in manette il Procuratore che arrestò la Franzoni

Pasquale Longarini, capo della Procura di Aosta, è accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità

Longarini e Anna Maria Franzoni
Longarini e Anna Maria Franzoni
Redazione Tiscali

Per ‘induzione indebita a dare o promettere utilità è finito agli arresti domiciliari il procuratore capo di Aosta facente funzioni, Pasquale Longarini. Una misura cautelare chiesta dalla procura della Repubblica di Milano, competente su quella aostana. Ai domiciliari è finito anche Gerardo Cuomo, titolare del caseificio valdostano, azienda leader nella distribuzione di prodotti alimentari in Valle d’Aosta. Secondo l’accusa Longarini gli ha fornito informazioni per risolvere problemi di tipo giudiziario o amministrativo in cambio di utilità o di promesse di utilità.

“Le indagini hanno consentito di accertare come a fronte di questa sollecita disponibilità nei confronti dell’amico imprenditore, Longarini abbia ricevuto dallo stesso, oltre a forniture di prodotti caseari, quantomeno favori se non delle vere e proprie remunerazioni, come nel caso del viaggio in Marocco”. A scriverlo il gip del Tribunale di Milano Giuseppina Barbara nell’ordinanza di custodia cautelare.

“Abusando della sua qualità di Pubblico Ministero, Pasquale Longarini ha indotto Sergio Barathier (socio titolare di riferimento dell’Hotel Royal & Golf di Courmayeur, ndr), indagato per reati fiscali e riciclaggio in un procedimento assegnato allo stesso Longarini, a concludere con Gerardo Cuomo (titolare della ditta Caseificio valdostano, ndr), a lui legato da solidi rapporti di amicizia ed assidua frequentazione, un contratto di fornitura di prodotti alimentari per l’hotel e ad effettuare ordini di prodotto” che hanno portato “allo stesso Cuomo un’utilità nell’ordine di 70-100.000 euro all’anno”, ha scritto il gip.

“Le attività di intercettazioni delle utenze in uso a Longarini hanno poi consentito di verificare come lo stesso svolga le sue funzioni di pubblico ministero presso la Procura di Aosta in modo che appare quantomeno disinvolto e inopportuno, dando suggerimenti ai suoi interlocutori, con in quali intrattiene rapporti confidenziali, su come comportarsi o che strategie processuali adottare nell’ambito di procedimenti penali iscritti presso quell’ufficio giudiziario ed assegnati allo stesso Longarini o ai suoi colleghi in un intreccio di rapporti che certamente dovrà essere approfondito dagli inquirenti”, continuato Giuseppina Barbara.

Secondo il gip sarebbe “più che concreto, oltre che attuale, il pericolo che, se lasciato libero Longarini continui ad abusare della sua funzione di pubblico ufficiale commettendo reati contro la pubblica amministrazione o contro l’amministrazione della giustizia in violazione dei doveri di imparzialità e correttezza su di lui incombenti”.

Il nome emerso nelle intercettazioni di Cuomo

Il nome di Longarini è emerso nelle intercettazioni su Gerardo Cuomo e i suoi contatti con alcune famiglie ‘ndranghetiste, in particolare con il pluripregiudicato Giuseppe Nirta. Nel corso di un’intercettazione ambientale tra Di Donato e Strati, “due soggetti che consideriamo ‘ndranghetisti di vertice” – hanno riferito i carabinieri agli inquirenti, come si legge nell’ordinanza del gip Giuseppina Barbara – “Strati si lamentava in dialetto del fatto che Longarini ‘era in stretta con tutti’ ma non aveva aiutato lo stesso Strati in un processo”. L’inchiesta riguardante Cuomo e Longarini è scaturita da un’indagine dei carabinieri coordinata dalla Dda di Torino “in merito alla presenza di esponenti di un gruppo criminale ‘ndranghetista nella regione Val d’Aosta” da cui “era emerso quale soggetto di interesse investigativo anche il noto imprenditore locale Gerardo Cuomo, titolare della ditta Caseificio valdostano”.

Indagini su legami con altri imprenditori

Oltre ad approfondire la natura dei rapporti tra Gerardo Cuomo e Pasquale Longarini le indagini ancora in corso del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Milano si concentrano anche sulle relazioni del magistrato con altri imprenditori. Lo si apprende dall’ordinanza di custodia cautelare. I pubblici ministeri dovranno approfondire “se il magistrato – scrive il gip – abbia asservito la propria funzione non solo a vantaggia dell’amico coindagato ma anche di altri imprenditori valdostani, quali Claudio leo Personettaz (anch’egli partecipe alle spese del viaggio nel Maghreb), Francesco Muscianesi (autore dei due bonifici bancari per complessivi 45 mila euro) e/o di altri soggetti indirettamente intercettati, in cambio di qualche utilità per sé o per altri”.

Il delitto di Cogne

L’inchiesta – coordinata dal pm Roberto Pellicano e dal procuratore aggiunto Giulia Perotti – è stata condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano. Da sostituto procuratore, Pasquale Longarini aveva collaborato con la collega Stefania Cugge all’inchiesta che in primo grado, nel 2004, portò alla condanna a 30 anni di reclusione per Anna Maria Franzoni, accusata dell’omicidio del figlio Samuele, di tre anni (pena ridotta a 16 anni dalla corte d’Assise Appello di Torino e confermata poi in Cassazione).

In manette i vertici della Regione

Alcune inchieste di Longarini, nella prima metà degli anni ’90, portarono in carcere l’attuale presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin (carica che aveva ricoperto anche all’epoca); i fascicoli riguardavano in particolare il voto di scambio, l’illecita concessione di contributi regionali ad aziende di autotrasporto pubblico, la partecipazione – in forma occulta – del governatore al capitale azionario di una di queste società. Pasquale Longarini è diventato procuratore capo facente funzioni il 13 dicembre scorso, dopo il passaggio al vertice della procura di Novara di Marilinda Mineccia. Ad Aosta lavora ininterrottamente dai primi anni ’90, quando ricoprì incarichi anche in pretura.

Passava informazioni all’amico imprenditore: in manette il Procuratore che arrestò la Franzoniultima modifica: 2017-02-04T16:19:05+01:00da ugo565
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