Magistrati, diplomatici e burocrati: gli stipendi record della casta

Magistrati, diplomatici e burocrati: gli stipendi record della casta della pubblica amministrazione

Il rapporto della Regioneria dello Stato: paghe bloccate o pochi spiccioli in più per insegnanti, ricercatori e forze armate. Enormi aumenti per i vertici, vicini alla politica

La sede della Ragioneria generale dello Stato
La sede della Ragioneria generale dello Stato
Redazione Tiscali

Il luogo comune vuole che chi lavora come dipendente pubblico sia uno strapagato fannullone a cui nessuno chiede di essere più veloce, più efficiente e con modi migliori nel trattare con il pubblico. Perché va bene così. Nella palude dei piccoli privilegi e degli stipendi garantiti a nessuno interessa che le cose possano cambiare. Dunque non c’è politico che, in nome di una maggiore efficienza dello Stato, non assesti mazzate, tanto negli slogan che nei provvedimenti, ai contratti del settore pubblico. Brutto e cattivo. Le cose stanno davvero così? Non proprio.

Le differenze diventano sempre più marcate

Uno sguardo attento al Conto annuale della Regioneria generale dello Stato permette di vedere chiaramente come esistano categorie di statali con enormi differenze tra loro. E dove le logiche da casta sono sempre più marcate. La comparazione viene fatta tra il 2005 e la situazione alla fine del 2016. E in un mondo dove la meritocrazia non esiste e comandano le logiche di vicinanza al politico di turno e alle sue alterne fortune, la forbice si allarga. A cominciare da chi abita i palazzi del potere. Le cifre dicono che in dieci anni la retribuzione dei burocrati di Palazzo Chigi è cresciuta del 45% con un aumento di 17.870 euro (e stipendi di oltre 57mila euro l’anno). Ancora più priviegiati gli ambasciatori con stipendio che supera i 93mile euro e aumento del 37% (in soldoni sono 25.183 euro), e i magistrati che hanno stipendi giunti fino a quota 138.481 euro (+28,4%). Non se la cava male anche chi è ai vertici delle Prefetture (oltre 94mila euro di stipendio, aumento del 22,3%) e chi lavora in ruoli apicali nelll’amministrazione delle Regioni a statuto speciale (+6.227 euro, aumento del 21,1% e retribuzione annua di 35.345 euro).

Forze dell’ordine, ricercatori, insegnanti: fanalino di coda

Altro luogo comune è che i peggio privilegi si nascondano tra chi porta la divisa, sta dietro una cattedra o fa ricerca. Le cifre diffuse dalla Ragioneria dello Stato mostrano tutt’altra realtà. In poche parole: o hai un ruolo manageriale, da capo settore, oppure ti tieni uno stipendio che non ha niente a che vedere con il peso di chi sta ai vertici, e che sfugge a qualsiasi regola di valutazione anche positiva del lavoro, dipendendo semmai dalla contrattazione sindacale. In soldoni: gli impiegati pubblici prendono in media 34.146 euro l’anno e in dieci anni gli aumenti in busta paga sono stati del 14,8%. Chi lavora nella scuola si ferma a quota 28.343 euro (+11,8%), chi sta nelle forze armate sta un po’ meglio (39.764 euro l’anno con aumenti in dieci anni dell’11,6%). Chi ha un posto all’Università (al netto di contrattini e incarichi da precari che vanno avanti per anni, come nella scuola) può arrivare a quota 43:085 euro, con aumento dal 2005 al 2016 dell’8%). Differenza siderale con Pm, diplomatici e occupanti del poltronificio politico. In uno scenario in cui i capi troppo spesso non controllano qualità e produttività dei dipendenti che hanno in squadra, e hanno lavori doppi o tripli anche come privati. Giusto per capirsi meglio, ci vuole un attimo a valutare la distanza di rischio di stipendio fra chi sta a Palazzo Chigi e chi ancora in queste ore scava a mani nude nella neve, tra macerie e pericoli di nuove frane, per cavare i sopravvissuti da freddo e sisma da sotto la neve.

Magistrati, diplomatici e burocrati: gli stipendi record della castaultima modifica: 2017-02-04T17:32:46+01:00da ugo565
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