Morti sospette in ospedale, le intercettazioni shock: “Le nostre menti omicide sono geniali”

Morti sospette in ospedale, le intercettazioni shock: “Le nostre menti omicide sono geniali”

Lui, anestesista all’ospedale di Saronno (Varese) è accusato di aver ucciso 5 pazienti tra cui il marito dell’infermiera sua amante

Morti sospette in ospedale, le intercettazioni shock: 'Le nostre menti omicide sono geniali'
L’infermiera Laura Taroni e l’ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno Leonardo Cazzaniga

Emergono particolari e intercettazioni inquietanti tra il medico e l’infermiera dell’ospedale di Saronno (Varese), arrestate dai carabinieri di Saronno in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di omicidio. Lui, anestesista, Leonardo Cazzaniga, è accusato dell’omicidio di 4 anziani pazienti fra il 2012 e il 2013 all’ospedale di Saronno (Varese) dove lavorava e, successivamente, di aver ammazzato con l’infermiera, Laura Taroni, sua amante il marito di lei. Per entrambi l’accusa è comunque di omicidio volontario.

“Le nostre menti omicide sono geniali”

E’ una delle frasi pronunciate dal figlio di Laura Taroni, l’infermiera arrestata insieme all’amante, medico ospedaliero, per l’omicidio del marito di lei. L’uomo è in carcere anche per 4 morti sospette avvenute all’ospedale di Saronno. “Tua nonna non è possibile” gli replicava nelle intercettazioni dei carabinieri la madre. “A tua nonna e a tua zia non è semplice… A meno che non gli fai tagliare i fili dei freni a tua zia… Gli tiri l’olio dei freni”. (…) “Poi c’è tua zia Gabriella… Non sei abbastanza grande per poter… Non sei abbastanza grande!” incalzava la donna al figlio appena undicenne. I due, nelle intercettazioni raccolte nel corso delle indagini coordinate dalla procura di Busto Arsizio, continuano a scambiarsi opinioni su progetti violenti fino a quando la donna aggiunge ancora: “E poi cosa avresti fatto? – rivolgendosi sempre al figlio – Le avresti fatte sparire così? Non è così semplice, sono grosse! L’umido da noi passa solo una volta a settimana (…) non abbiamo più neanche i maiali”. La donna conduceva un’azienda agricola (ndr).

“Sono l’angelo della morte”

“Ho sentito parlare (…) del protocollo Cazzaniga direttamente da lui nella misura in cui mi è capitato di sentirlo esclamare frasi tipo: a questo paziente applico il mio protocollo…”. A raccontarlo, in un verbale, è uno degli infermieri sentiti dagli investigatori, che ha confermato il nomignolo che veniva attribuito agli interventi dell’anestesista arrestato insieme all’amante infermiera, nell’indagine coordinata dalla Procura di Busto Arsizio (Varese) e che vede al centro della vicenda l’ospedale di Saronno (Varese). Altri due infermieri, con parole diverse, hanno confermato che “non è un protocollo aziendale, ma consisterebbe nella somministrazione di sedativi e anestetici, singolarmente o in associazione tra loro, decisa da Cazzaniga per provocare la morte dei pazienti con una bassa aspettativa di vita (…) faccio l’angelo della morte – si vantava il medico apertamente in corsia – o anche faccio il mio protocollo”.

Le vittime

Alle vittime, tutte persone anziane e malate, sarebbero stati somministrati, per un lungo periodo, farmaci “assolutamente incongrui” rispetto alle sue reali condizioni di salute, debilitandolo fino alla morte. Secondo l’accusa, il medico avrebbe a lungo fornito dosi letali di farmaci per via endovenosa, in sovradosaggio e in rapida successione: clorpromazina, midazolam, morfina, propofol e promazina.

Coinvolte altre dieci persone

I carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luca Labianca al termine di un’inchiesta durata oltre un anno, condotta dal pm bustocco Cristina Ria. Le indagini coinvolgerebbe anche altre dieci persone, a vario titolo, responsabili per non aver effettuato i controlli e le verifiche su quanto stava avvenendo tra le corsie, a fronte delle segnalazioni ricevute.

Perquisizioni in ospedale

Nelle ultime ore gli investigatori hanno effettuato anche una serie di perquisizioni nell’ospedale di Saronno e in quelli di Busto Arsizio, sede della direzione dell’azienda ospedaliera, e di Angera, dove sarebbe stato trasferito uno dei due principali indiziati.

Morti sospette in ospedale, le intercettazioni shock: “Le nostre menti omicide sono geniali”ultima modifica: 2016-12-10T16:40:07+01:00da ugo565
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