Parigi, il Bataclan riapre con Sting: “Non dimenticheremo le vittime”

Parigi, il Bataclan riapre con Sting: “Non dimenticheremo le vittime”

Un minuto di silenzio al concerto per commemorare i 130 morti degli attentati terroristici dell’Isis. Il cantante: “Dobbiamo ricominciare la vita”. Ma gli Eagles of Death Metal restano fuori

Parigi, Sting al Bataclan un anno dopo la strage

Parigi, 12 novembre 2016 – “Stasera abbiamo due compiti: onorare i morti e ricominciare la vita. Non li dimenticheremo”. Sting sale sul palco del Bataclan un anno dopo le stragi del 13 novembre. E ha voluto onorare con parole pronunciate in francese i 130 morti (90 nella sala concerti) di quella notte di terrore che iniziò nei pressi dello Stade de France e visse nella sala da spettacolo nell’XI arrondissement di Parigi i suoi momenti più tragici. Poi un minuto di silenzio, chiesto dal cantante britannico prima di partire con la musica.

Un concerto da tutto esaurito, da 1500 spettatori, che vuole essere un inno alla vita dopo un anno di silenzio e cordoglio. Lo stesso Sting ha voluto inaugurare la riapertura del locale, hanno fatto sapere gli organizzatori. Il cantante è salito sul palco alle 21 e ha aperto lo spettacolo con ‘Fragile’, brano scritto da lui scritto nel 1987, poi si è esibito in “Message in a Bottle”. Lo show è durato un’ora e mezza carica di emozione, fino alle 22:40, in cui l’Englishman in New York ha scatenato Parigi. L’interno del Bataclan, hanno spiegato gli organizzatori, è stato “rifatto in modo che fosse identico” a prima degli attentati. Fuori, invece, tutto ricorda quella notte di paura: sulle strade in tantissimi hanno lasciato davanti all’ingresso fiori e bigliettini in ricordo delle vittime e le misure di sicurezza sono ingenti, con decine di agenti dispiegati e i marciapiedi davanti e di fronte alla sala concerti transennati. Il traffico davanti al Bataclan è stato bloccato.

MA GLI EAGLES NON ENTRANO – All’evento sono arrivati anche gli Eagles of Death Metal, la band che suonava la notte delle stragi. Ma non sono entrati: è stata la direzione del Bataclan a lasciarli fuori. “Sono venuti ma li ho mandati via. Ci sono cose non si perdonano”, ha detto il direttore della Sala concerti jules Frutos, citato dalla stampa francese. A inizio marzo, ancora segnato dal massacro, il frontman del gruppo aveva detto che a suo avviso l’attacco era stato preparato dall’interno della sala esprimendo sospetti nei confronti del servizio di sicurezza.

UNA NOTTE DI TERRORE – Le commemorazioni per le 130 vittime della furia jihadista sono cominciate ieri sera nello stadio nazionale di Saint-Denis, dove 80mila spettatori hanno osseravato un minuto di silenzio prima dell’inizio di Francia-Svezia, gara valida per la qualificazione ai Mondiali del 2018. Presente il presidente François Hollande, che quella sera fu portato in un luogo sicuro. Qui, la notte del 13 novembre 2015, un kamikaze si fece saltare in aria alle 21.20 uccidendo il 63enne portoghese Manuel Dias, autista che aveva accompagnato allo stadio un gruppo di tifosi.

Al Bataclan, invece, alle 20.45 era in programma il concerto degli Eagles of Death Metal. Un’ora dopo tre terroristi, Ismael Omar Mostefai, Samy Amimour e Foued Mohamed-Aggad, entrarono nella sala con kalashnikov, zaini pieni di caricatori, bombe a mano, cinture esplosive e un fucile a pompa, e urlando “Allah Akbar” spararono all’impazzata, tra le esplosioni dell granate, contro i circa 1.500 spettatori. Fu una strage: 93 morti, in gran parte giovanissimi, tra cui l’italiana Valeria Solesin.

 

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Eagles of Death Metal, le lacrime davanti al Bataclan

 

Intanto alle 21.25 c’era stata una prima sparatoria nei pressi di due ristoranti, Le Carillon su Rue Albert e Le Petite Cambodge su Rue Bichat, che aveva lasciato a terra 10 morti. Cinque minuti dopo un secondo kamikaze si fece esplodere, senza conseguenze, davanti al fast food Quick, nei pressi dell’ingresso H dello Stade de France. Alle 21.32 una seconda sparatoria: 3 vittime nei pressi di altri due locali. Quattro minuti dopo 20 persone morirono sotto le raffiche dei terroristi davanti al ristorante La Belle Equipe, vicino Rue de Charonne. Alle 21.43 una kamikaze si fece esplodere nella caffetteria Comptoir Voltaire, nei pressi del Bataclan (15 feriti) e 10 minuti dopo un altro kamikaze si fece saltare in aria presso un McDonald a circa 400 metri dallo Stade de France, causando 11 feriti.

 

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Parigi sotto attacco: dal Bataclan allo stadio, la mappa del terrore

 

Al Bataclan intanto erano arrivate le prime squadre di intervento, accolte da altre sparatorie e esplosioni. Decine e decine le persone in ostaggio mentre i tre kamikaze si fecero esplodere. All’una di notte arrivò la rivendicazione dell’Isis. Tragico il bilancio finale: 130 morti e più di 340 feriti.

A un anno dagli attentati di Parigi, l’Isis sta perdendo terreno in Siria e Iraq ma resta ancora una grave minaccia per l’Occidente  per la sua capacità di condurre attacchi su vasta scala. Stasera, comunque, ci sarà solo spazio per il ricordo. Al concerto blindato dell’ex frontman dei Police sono attesi 1.500 spettatori, tra cui anche superstiti e famiglie delle vittime.

LA POLEMICA – La riapertura del Bataclan “era l’unica risposta da dare all’orrore vissuto in quei giorni”, ha spiegato Jules Frutos, codirettore della sala concerti della capitale francese, che tuttavia polemizza con gli Eagles of Death Metal. La band americana che si stava esibendo al momento dell’attentato infatti non sembra più essere la benvenuta sul palco. “Non passeranno dal Bataclan, ho deciso così”, ha detto Frutos ai microfoni di France Info spiegando di non non aver digerito l’atteggiamento del frontman Jesse Hugues nei mesi successivi all’attentato. A inizio marzo, ancora molto segnato dal massacro, Hugues – noto per le sue posizioni favorevoli alle armi – aveva sostenuto che a suo avviso l’attacco era stato preparato dall’interno della sala esprimendo sospetti nei confronti del servizio di sicurezza. Intervistato poi da da Taki’s magazine – un giornale americano dalle posizioni estremiste – affermò di aver visto “dei musulmani festeggiare in strada durante l’attacco, in tempo reale”. E ancora: “Mi ricordo di loro mentre fissavano il mio amico. Ho semplicemente considerato che si trattava della gelosia degli arabi” rispetto agli americani. Dichiarazioni a cui seguì una valanga di reazioni indignate e il fondatore degli Eodm presentò le scuse.

Parigi, il Bataclan riapre con Sting: “Non dimenticheremo le vittime”ultima modifica: 2016-11-16T13:07:09+01:00da ugo565
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