Terremoto in Emilia

 

Terremoto in Emilia, riaprono le aziende. Via alla catena della solidarietà: c’è anche il Dalai Lama

L’ottimismo come forma di reazione alla paura, la volontà di ricominciare a lavorare come valvola di sfogo e come necessità: le aziende di Finale Emilia stanno riaprendo, con cautela. Aprono le officine e i bar, non ancora i negozi, la gente ricomincia ad andare a lavorare. Non sarà facile, lo sanno. Eppure la spinta verso il lavoro li aiuta a superare quel che resta del terremoto: paura e distruzione, senso di precarietà. Enrico Santini è l’amministratore delegato della Fiori, sulla provinciale per Ferrara. La sua azienda si occupa di macchine per la movimentazione terra, un buon fatturato per l’export. Da oggi la produzione è ripartita, 65 lavoratori in fabbrica su 80 dipendenti. Il magazzino ricambi è lesionato, ma la ditta può funzionare. “Lavoriamo con i portoni aperti – ha detto Santini – perché i lavoratori sanno che appena sentono una scossa devono scappare fuori. Non avrei potuto tenerli ancora a casa: questa è gente che deve lavorare, se tolgono loro il lavoro si annientano”.
Catena di solidarietà: c’è anche il Dalai Lama – La catena della solidarietà è partita sin da domenica mattina. Ma è oggi che ci si è unito quello che forse è il suo esponente più prestigioso: il Dalai Lama che, attraverso la sua Fondazione, donerà 50.000 euro ai terremotati dell’Emilia. Certo, ieri era stata niente di meno che la neo ministro della cultura francese Aurelie Filippetti a dire al ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi che la Francia è pronta a un aiuto per il recupero del patrimonio culturale ferito dal terremoto. Ognuno, si sa, dona secondo le proprie possibilità. Camst per esempio, azienda di ristorazione collettiva, domenica mattina ha richiamato una delle sue brigate di cucina in servizio e ha sfornato 1.800 pasti caldi. Coop Adriatica ha riempito un camion di pasta e altro cibo, oltre che saponi e dentifricio, per gli sfollati delle tendopoli. Le protezioni civili di sei regioni hanno messo a disposizione le loro colonne mobili. L’Aquila, per voce del suo sindaco Massimo Cialente, ha dato disponibilità a mandare mezzi, perché era stata proprio la Protezione civile dell’Emilia-Romagna una delle più impegnate in occasione del terremoto del 6 aprile 2009. 
Per i privati che vogliono donare c’é il c/c postale 367409 (intestato a Regione Emilia-Romagna – Presidente della Giunta Regionale – Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna); oppure un bonifico alla Unicredit Banca Spa Agenzia Bologna Indipendenza (Iban IT 42 I 02008 02450 000003010203); o un versamento diretto nelle agenzie Unicredit Banca Spa, conto di Tesoreria 1 abbinato al codice filiale 3182. Per gli Enti pubblici, assoggettati al sistema di Tesoreria unica, è invece previsto l’accreditamento sulla contabilità speciale n. 30864 accesa presso la Banca d’Italia – Sezione Tesoreria di Bologna.
Errani: “Fuori le mafie” – Mentre si fanno con un terremoto che non finisce: 229 le scosse fino a stamattina, 11 oltre magnitudo 4, tutta l’Emilia-Romagna però reagisce. Il suo presidente, Vasco Errani, parlando all’Assemblea legislativa, ringrazia ma affronta di petto il tema della ricostruzione. E non nega i suoi timori: “non abbiamo mai nascosto la testa sotto la sabbia per le infiltrazioni mafiose, che ci sono anche in Emilia-Romagna” e ora, con i tanti lavori che si annunciano, “servono forme ulteriormente specifiche per garantirci”.
Individuati 10 milioni per i primi interventi – Sono stati individuati nel Fondo di protezione civile per far fronte agli oneri connessi ai primi interventi urgenti conseguenti al sisma dell’Emilia. Lo prevede un’ordinanza firmata dal capo del Dipartimento, Franco Gabrielli. Il Dipartimento, indica l’ordinanza, coordina le attività delle componenti e delle strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile ai fini del soccorso e dell’assistenza alla popolazione e degli interventi provvisionali la cui mancata attuazione potrebbe compromettere la pubblica incolumità. Responsabili per l’assistenza alla popolazione e per gli interventi provvisionali sono i direttori di Protezione civile delle regioni Emilia Romagna e Lombardia che operano anche tramite i sindaci dei Comuni interessati e le strutture di coordinamento istituite a livello territoriale.
Vanno avanti le demolizioni – Il campanile della chiesa di San Martino a Buonacompra nella provincia di Ferrara, danneggiato dal sisma, sarà demolito. Ad annunciarlo la direzione dell’Emilia-Romagna per i beni culturali. La torre campanaria, irrimediabilmente indebolita da cedimenti strutturali in tutto il suo sviluppo (dalla base alla cima) è per i tecnici irrecuperabile. E’ stato infatti valutato che nuove scosse di assestamento, o tentativi meccanici di rinsaldare la struttura temporaneamente, avrebbero potuto causarne il crollo definitivo, con un altissimo rischio per l’incolumità della popolazione e degli operatori. E’ l’ultimo aggiornamento che arriva dai sopralluoghi dei funzionari e tecnici della direzione per le prime verifiche dei danni subiti dagli immobili.

Passera: “Stima dei danni difficile, ora via le macerie” – Una stima dei danni provocati dal sisma in Emilia “non è facile, ma sicuramente la gente sta reagendo con molto coraggio e la ricostruzione è in corso”. Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, intervistato dalla Cnn. “Vedrete che i segni del terremoto spariranno presto dal paesaggio”, ha aggiunto il ministro.

Continua la conta dei danni in Polesine – A tre giorni dal sisma che ha scosso anche il Polesine continua la conta dei danni. A Castelmassa, nella scuola elementare chiusa con una ordinanza del sindaco fino alla fine dell’anno scolastico, dal soffitto di una delle classi si è abbattuto sui banchi un pezzo di controsoffitto di almeno tre metri. I vigili del fuoco hanno proseguito con i sopralluoghi statici alle abitazioni private. In tutto dalla notte del sisma i controlli sono stati 150 ed è probabile che continueranno anche nei prossimi giorni. Intanto una gru è arrivata a Ficarolo e si è posizionata a fianco la chiesa Sant’Antonio Martire per controllare il campanile, il terzo per altezza in tutto il Veneto. La cuspide del campanile rischia di crollare sulle case che si trovano di fianco alla struttura o anche in piazza Marconi. La gente sta vivendo con ansia questa situazione, il rischio di un possibile crollo è infatti forte.

23 maggio 2012
Terremoto in Emiliaultima modifica: 2012-05-24T13:31:32+02:00da ugo565
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