Triplice omicidio in Calabria

Triplice omicidio in Calabria, uccisi padre e due figli incensurati. C’è un sospettato, è irreperibile

C’è un sospettato nelle indagini sul triplice omicidio, costato la vita a Reno Borgese di 48 anni, e Antonio e Francesco Borgese, di 27 e 21 anni, compiuto la notte scorsa a Rizziconi, centro della piana di Gioia Tauro. La polizia sta cercando prove a conferma della propria tesi. E’ quanto si è appreso da fonti vicine all’inchiesta. La polizia, infatti, avrebbe concentrato le proprie attenzioni su un giovane, che al momento non è stato rintracciato, che avrebbe avuto una lite con una delle vittime, pare per una questione legata ad una ragazza. Allo stato, comunque, non è stato emesso alcun provvedimento. Per fare il punto sulle indagini, il procuratore della Repubblica di Palmi Giuseppe Creazzo ed il pm Francesco Iglio, che coordinano l’inchiesta sul triplice omicidio, hanno incontrato il dirigente ed il vicedirigente della Squadra mobile di Reggio Calabria, Gennaro Semeraro e Francesco Rattà, e del Commissariato di Gioia Tauro, Fabio Catalano. All’uscita bocche cucite da parte di tutti, ma la sensazione è che la soluzione del caso possa essere vicina.
Gli inquirenti sono sulle tracce del possibile responsabile – Secondo quanto si è appreso, Antonino Borgese, nipote e cugino delle vittime, sarebbe stato raggiunto da un proiettile ad una spalla. L’uomo è ricoverato nell’ospedale di Polistena e non è in pericolo di vita. Interrogato dagli inquirenti non avrebbe fornito indicazioni sul nome dell’omicida. Dalle indagini sarebbe comunque emerso il particolare di un’auto di colore grigio sul luogo del triplice omicidio.
Una prima ricostruzione non ancora definitiva – Nella serata di martedì uno dei figli di Remo Borgese, avrebbe avuto una lite con un altro giovane. Poche ore dopo, padre e figli, insieme ad un altro parente, Antonino, lo avrebbero incontrato per un chiarimento, ma il giovane, forse accompagnato da un amico, si sarebbe presentato all’appuntamento armato di pistola sparando una decina di colpi che hanno raggiunto Antonio e Francesco al torace e Antonino ad una spalla. Remo, invece, è stato colpito alle spalle, forse mentre stava tentando di fuggire. Tant’è che sulla strada, fino ad una distanza di una cinquantina di metri dal luogo della strage, sono state trovate varie macchie di sangue.
Escluso il movente mafioso – Remo è giunto già cadavere mentre il nipote era ferito. Sul posto sono stati recuperati sette bossoli di pistola calibro 9, ma gli investigatori ritengono che i colpi sparati siano stati di più, almeno una decina, e che alcuni siano andati persi nella confusione che si è creata subito dopo la strage. La polizia esclude al momento il movente mafioso. Le tre vittime erano tutte incensurate.
Triplice omicidio in Calabriaultima modifica: 2012-08-29T18:36:50+02:00da ugo565
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