Incidente nucleare in Russia, esplosione rilevata fino in Norvegia. Allarme radiazioni
Quattro stazioni del CTBTO – l’organismo indipendente che monitora i test nucleari – hanno registrato l’evento. Ora si teme che la radioattività abbia raggiunto l’alta atmosfera e sia stata trasportata lontano
Mosca 11 agosto 2019 – E’ stata potentissima l’esplosione verificatasi alle 8.59 di giovedì 8 agosto su una chiatta ancorata nelle acque davanti nel poligono del ministero della difesa russo di Nyonoska, oblask di Arkangelsk, in seguito allo scoppio accidentale – a causa di un problema con il combustibile liquido, che si è incendiato – di quello si ritiene essere il nuovissimo missile da crociera Burevestnik – codice Nato SSC X9 Skyfall – il primo razzo con propulsione mista a combustibile liquido per il decollo e con un reattore atomico miniaturizzato per la fase di crociera (che è progettatata per durare più giorni).
“Feriti radioattivi, i soccorritori non furono informati”
Medico contaminato da Cesio 137
Aggiornamento 2: la Casa Bianca preoccupata per le radiazioni
Aggiornamento: nuovi particolari sull’esplosione del missile
Così potente che pur non essendo l’esplosione di una bomba atomica (anche se ha rilasciato radioattività) è stata rilevata dalla rete delle stazioni di monitoraggio del CTBTO di Vienna (così come è successo per quella convenzionale avvenuta il 5 agosto nel poligono di Acinsk in Siberia ). Il CTBTO è il trattato internazionale firmato da 184 paesi (mancano però India, Nord Corea e Pakistan) e ratificato da 168 (fra i quali le potenze nucleari Gran Bretagna, Francia, Russia ma non, tra gli altri, potenze nucleari come Usa e Cina, paesi con l’atomica come Israele, e paesi con competenze nucleari come Iran, Egitto) che dal 1996 vieta i test nucleari da parte di chicchessia e dispone di una rete di monitoraggio per scoprirli.
“Confermiamo – dicono dagli uffici di Vienna – che un evento coincidente con l’esplosione dell’8 agosto a Nyonoska è stato registrato da 4 nostre stazioni di rievamento: tre stazioni di rilevamento sismico e una infrasound che registra le onde ultrabasse non udibili all’orecchio umano che si difondono in caso di forti esplosioni”.
RADIOATTIVITA’ FINO AD ALTA QUOTA – La stazione di rilevamento infrasound si trova a Baradfuss (Tromso), in Norvegia, quindi a circa 1.030 chilometri in linea d’aria dal luogo dell’esplosione, quelle sismiche più vicine si rovano a Lahti in Filandia, Krasjok in Norvegia e alle isole Svalbard in Norvegia. Questo significa che l’esplosione è stata potente. Dato che ha rilasciato radioattività – a Severodivisnk le stazioni di rilevamento hanno mostrato per alcune decine di minuti valori fino a 20 volte il fondo normale – questa si è presumibilmente dispersa fino ad alta quota, per poi essere stata trasportata anche molto lontano. Sapere quali radionuclidi sono stati rilasciati e in quale quantità sarebbe utile, ma trattandosi di informazoni top secret perché permetterebbero di capire meglio la tecnologia del missile Burevestnik, è assai improbabile che vengano rese note.
Come funziona una stazione infrasound
L’agenzia russa per l’energia nucleare Rosatom da parte sua riconosce la natura nucleare dell’incidente, ma minimizza. I responsabili del centro nucleare RFNC-VNIIEF- di proprietà di Rosatom e con sede a Sarov – dove lavoravano le 5 vittime civili, ieri hanno commentato ufficialmente l’emergenza sulla piattaforma offshore vicino a Nenoksa intervenendo ad una trasmissione del canale 16 di Sarov. Hanno detto che una commissione statale sta indagando sull’incidente e che nella regione di Severodvinsk si è si verificato un balzo delle radiazioni: l’8 agosto le cifre sono salite due volte, ma ora sarebbero normali. “Una nostra squadra era sul posto – ha affermato Alexander Konstantinovich Chernyshev, vice consigliere scientifico dell’istituto – e ha stabilito che, sì, l’aumento del fondo di radiazione è stato di due volte e non è durato più di un’ora. Né i nostri esperti né esperti esterni hanno registrato alcuna contaminazione radioattiva residua”. Auguriamoci che abbiano ragione.