M5s, il limite dei due mandati non è più un tabù

M5s, il limite dei due mandati non è più un tabù

Nel vertice tra Di Maio, Grillo e Casaleggio in discussione la principale regola del Movimento per le amministrative

ANDREAS SOLARO VIA GETTY IMAGES

Dopo quattro ore di vertice all’hotel Forum, “casa” romana di Beppe Grillo, Luigi Di Maio esce dall’ingresso principale e spara la bomba: “Siamo tutti d’accordo che serve una riorganizzazione del Movimento. A breve faremo una riflessione sia a livello nazionale sia territoriale. E una riflessione sui consiglieri comunali. Dobbiamo essere più competitivi a livello comunale e locale”.

Non lo dice chiaramente, ma il riferimento è al crollo del tabù del limite dei due mandati. Che oggi non sono cumulabili a nessun livello di elezione, e che verranno modificati eliminando tale vincolo a livello amministrativo. Parole pesanti, perché sottintendono un placet da Davide Casaleggio, il più riottoso sul tema fra i vertici dei 5 stelle e seduto quale terzo commensale a siglare il patto del cambiamento del cambiamento.

Tra le righe, il capo politico, tira una staffilata ai dissidenti sul caso Diciotti, definiti ieri da Paola Taverna “pletora di miserabili”. Alla domanda se il voto su Rousseau sia vincolante, il vicepremier risponde così: “Non ho notizie in tal senso, ma la nostra forza è la democrazia diretta, deve essere un momento di unione”. Poi il siluro: “Non credo che bisogna usare il 40% dei contrari con ragionamenti alla Cirino Pomicino. Sono contento che ci sono senatori che erano per il sì all’autorizzazione a procedere e hanno detto che si adegueranno alla volontà degli iscritti”.

M5s, il limite dei due mandati non è più un tabùultima modifica: 2019-03-18T17:53:25+01:00da ugo565
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