Facebook, accordo con Universal sui video musicali.

Facebook, accordo con Universal sui video musicali. Così sfida YouTube

La rivoluzione riguarda anche Instagram e Messenger

di BARBARA BERTI

Pubblicato il 22 dicembre 2017
Un ragazzo ascolta musica da cellulare

Un ragazzo ascolta musica da cellulare

Roma, 23 dicembre 2017 – Il futuro della musica è social. Parola di Mark Zuckerberg, fondatore del social per eccellenza: Facebook. E proprio nelle ultime ore Facebook e la Universal Music Group, leader globale del mercato della musica, hanno stretto un accordo pluriennale che consentirà agli utenti di caricare video con la musica della major – controllata dal fondo francese Vivendi di Vincent Bolloré – e di condividerli sui social di Zuckerberg, con i propri contatti e gruppi. In parole semplici, la comunità di Facebook potrà utilizzare la musica di questa etichetta discografica nei propri video senza infrangere alcun copyright. L’accordo riguarda anche Instagram, Oculus e, in futuro, Messenger (tutti social della galassia Facebook).

«Esiste una relazione magnetica tra musica e “community building”. Siamo entusiasti di renderla viva con Ugm (Universal Music Group, ndr)» dichiara Tamara Hrivnak, responsabile di sviluppo e partnership nel music business per Facebook che, nel postare sul proprio profilo la notizia, commenta così questa novità: «gli amanti della musica, gli artisti e gli autori saranno tutti a casa loro dal momento che apriamo a creatività, connessione e innovazione attraverso musica e video». Insomma, un modo per avvicinare fan e artisti e, in futuro, magari creare esperienze musicali in VR (realtà virtuale) come concerti, tour e altre mosse interattive in cui l’utente non è un semplice spettatore di evento.

La rivoluzione appena sottoscritta non è da poco. La Universal, infatti, ha un catalogo che spazia dagli U2 a Lady Gaga e Taylor Swift, da Elton John all’italiano Andrea Bocelli, senza dimenticare pezzi da novanta come Beatles, Rolling Stones e il “Boss” Bruce Springsteen. Ma l’elenco degli artisti è ancora lungo.

Michael Nash, vicepresidente esecutivo delle strategie digitali per Universal, è convinto che l’alleanza porterà benefici per tutti: «Non vediamo l’ora che Facebook contribuisca in maniera significativa a un ecosistema sano per la musica a beneficio degli artisti, dei fan e di tutti coloro che investono nel portare grande musica nel mondo. Questa partnership è un primo passo importante per dimostrare che l’innovazione e l’equo compenso per i creatori di musica si rafforzano a vicenda, prosperano insieme».

La Universal è la prima etichetta con cui Facebook sigla un patto di questo genere ma non sarà l’unica. Il social network sta discutendo anche con Warner Music Group e Sony Music Group. L’obiettivo della compagnia di Menlo Park è chiaro: sfidare YouTube, attualmente la principale piattaforma web che consente la condivisione e la visualizzazione in rete di video. Proprio nei giorni scorsi il servizio di video controllato da Alphabet, casa madre di Google, ha stretto un’intesa con le tre principali case discografiche nell’ottica di lanciare un proprio servizio di streaming a pagamento per far concorrenza a Spotify e Apple Music. Nel tetris del nuovo modo di fruire la musica – che denota come l’industria musicale abbia bisogno di allargare gli orizonti sulle piattaforme social per far quadrare i conti –, però, la mossa di Zuckerberg è ancora una volta la più innovativa. Perché può contare sull’effetto community: due miliardi di utenti che quotidianamente interagiscono, condividono e postano.

Per ora Facebook non ha intenzione di creare un servizio di streaming musicale tradizionale on-demand ma l’accordo con la Universal potrebbe fare da apripista per novità future, come la nascita di un Facebook Music dalle possibilità inedite. Il social conferma, infatti, la sua strategia di voler valorizzare i video online con un duplice obiettivo: spingere gli utenti a guardare e condividere sempre più filmati e, quindi, attrarre nuovi investitori pubblicitari. Operazione che sta portando avanti anche con “Watch”, la piattaforma video partita ad agosto dove gli utenti possono guardare in streaming vari contenuti video (show, sport e anche produzioni originali) e che a primavera 2018 varcherà i confini Usa sbarcando in India.

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