Mille e cinquecento euro a testa per la cena di Capodanno con Cracco.

Mille e cinquecento euro a testa per la cena di Capodanno con Cracco. Ecco tutte le follie della casta del dopo Renzi

Gli chef Cracco e Bottura
Gli chef Cracco e Bottura

Massimo Bottura, il cuoco italiano più famoso al mondo, aveva promesso di lasciare Modena ed il suo tempio laico del food “La Francescana” se il suo amato Matteo Renzi avesse perso il referendum sulla riforma costituzionale. Venticinque giorni dopo lo schiaffo abrasivo della bocciatura popolare, Bottura è rimasto al suo posto. Non parte più, resta a spadellare e macina legittimamente profitti su profitti. Addirittura il collega Carlo Cracco, ossia il volto politically correct dello chef riformista e di sinistra, organizza per il San Silvestro all’Arsenale di Venezia un party da 1.500 euro a cranio, menú stellato, giro in gondola & champagne dopo la mezzanotte. Sessanta i posti in palio, c’è sold out da giorni.  L’unico ad uscire di scena, senza aver nemmeno mangiato il panettone, è proprio lui, Renzi. La Casta è sana, salva e festeggia in riva al mare sull’atollo come Francesco Totti ed Ilary Blasi oppure in Cambogia, destinazione sufficientemente radical chic scelta da uno dei pilastri del renzismo, il sindaco pd di Bergamo Giorgio Gori per il viaggio natalizio con la moglie Cristina Parodi ed i tre figli.

Un passo indietro lungo un anno

Solo dodici mesi fa Matteo era capo del governo, aveva l’Italia fra le mani e si riposava a Courmayeur circondato dall’adorazione genuflessa, ostinata, quasi impudica del cosiddetto establishment: il ” Thę Best OF” fra attori, giornalisti, registi, politologi, cuochi, cantanti e presentatori tv. Sembrava che il nuovo ” miracolo italiano” dovesse durare per sempre ed invece al giro di boa del Capodanno 2017 il castello friabile del paese che ‘piace alla gente che piace’ – come diceva un celebre slogan pubblicitario dei favolosi anni 80 – è diventato la polvere sotto cui riposano le macerie di quel che resta del mito di Renzi. Insomma, il povero Matteo è passato dalle nevi incantate della Valle d’Aosta al tinello casalingo di Pontassieve dove passa il tempo a vergare memorie, accudire i figli ( tre come quelli di Gori) o smaltire il pandoro di Santo Stefano con un giro in bici. Renzi rispedito a casa e tutti gli altri, da Alex Zanardi a Roberto Bolle, Michele Placido, Paolo Sorrentino o Roberto Benigni – compagni di viaggio nell’ultima trasferta in USA da Barak Obama- in giro a brindare perché il mondo continua. Non si scandalizza Luciano Canfora, professore di filologia classica a Bari, autore del saggio ” La natura del potere” ( Laterza ). ” La logica è questa” dice ” il potere deve essere forte, saldo impavido altrimenti non può essere riconosciuto come tale”.

Cocktail di Capodanno da 500 euro per i soliti noti

Intanto, punto essenziale, il miracolo non è mai stato davvero economico, perché a mangiare sono stati sempre i pochi soliti noti. Renzi – per adesso – fuori, il ceto medio sempre più povero trema perché il tema é trovare 6,5 miliardi di euro per il Monte dei Paschi o per quanto ci chiederà l’Europa nel rispetto del patto di stabilità mentre la Casta, ieri renziana oggi progressivamente gentiloniana, continua a resistere – sfacciata, impunita, voltaggabbana- fra pranzi di Gala in Laguna o festosi cocktail da consumare sotto il Cupolone che costano poco meno di 500 euro, la media di un assegno- base per un lavoratore in cassa integrazione. Mai come adesso la divaricazione ē chirurgica, precisa. Da una parte l’elite che, dopo aver firmato a favore del si al referendum, sta provando elegantemente a scendere dal carro dello sconfitto per risalire su quello del vincitore, chiunque egli sia. Dall’altra, il “popolo profondo” come lo chiama Canfora che arriva a stento alla fine del mese ed ha digerito malissimo l’esibizione plastica del potere renziano, il girocollo di cashmere, il giro in barca con Diego Della Valle, un salto sul jet di Sergio Marchionne o un aperitivo con Vittorio Colao che guadagna, per sua stessa ammissione, 17 milioni di euro all’anno facendone oggettivamente guadagnare moltissimi di più agli azionisti della sua azienda (dal 2008 é al vertice di Vodafone ma potrebbe andare a fare l’ad di Eni). E’ il popolo profondo che ha resistito alla rivoluzione renziana, inerte resistenza passiva ad un cambiamento – questo anche il popolo bue lo aveva capito subito-che non avrebbe cambiato nulla nelle tasche della gente. ” Noi organizziamo un cenone molto sofisticato ed un brindisi che costa 400 euro ma siamo già in over booking” spiega lo chef Niko Sinisgalli, principe del Tazio, uno dei ristoranti più lussuosi di Roma al Boscolo Exedra, “non abbiamo solo stranieri come potrebbe pensare qualcuno, ci sono tanti italiani, professionisti, imprenditori, attori che possono e continuano a spendere”. I giovani no, quelli sono sempre più poveri di padri e nonni, al massimo organizzano una bicchierata in un pub. Budget fissato in un range assai stretto fra i 15 ed i 25 euro. Per il target economy, aggiunge Maria Rosito, moglie e manager di Sinisgalli ( più o meno come Rosa Fanti fa con Carlo Cracco), c’è il bar che comunica infatti con piazza della Repubblica e la più democratica folla gelatinosa della vicinissima Stazione Termini. “Molti vengono qui solo per farsi una foto” osserva Maria, una laurea in scienza della comunicazione ed un passato da mannequin ” si siedono al tavolino, ordinano un caffè o un analcolico. In due non arrivano a sborsare 10 euro ma si accontentano di assistere allo spettacolo da fuori. Dentro, ci sono star che si concedono etichette pregiate o manager che investono anche 2mila euro in vini o champagne per una cena”.

Il ” popolo profondo” non beve champagne

In fondo, la rivoluzione copernicana ipotizzata dall’ex DC Renzi non è riuscita proprio perché il ” popolo profondo” si doveva accontentare di fare da “spettatore” al grande banchetto. Il potere che era remoto, invisibile, intangibile eppure influentissimo all’epoca del capitalismo delle grandi famiglie imprenditoriali italiane aveva l’ambizione di “rottamare” l’ancien regime per diventare visibile, imperversante, a larga diffusione pop. “Il disegno sulla carta era giusto ma le riforme da sole non bastano a modificare un sistema in modo strutturale” spiega Cesare Romiti, “il risultato dopo gli anni del governo di Renzi ē un paese più povero, diviso, conflittuale”. Altro che ripresa della Middle class, altro che promessa elettorale per gli statali di 85 euro in busta paga. “I consumi non sono affatto in ripresa” sottolinea Carlo Rienzi, numero uno del Codacons, noto sostenitore delle Class action per la difesa dei diritti di risparmiatori, cittadini, consumatori. Bisogna riequilibrare il sistema ma adesso ci tocca ripartire da zero, a cominciare dalla legge elettorale ed i margini per una inversione del ciclo economico non si vedono ancora, come sottolinea sapientemente Sandro Riello, uno degli imprenditori più illuminati del nord Est, peraltro mai avversario di Renzi, anzi. Purtroppo, la Casta, nonostante i proclami di rottamazione, ha mantenuto, intatti, i suoi privilegi. Nessun taglio ai vitalizi, auto blu ancora in circolazione, onorevoli che prenotano tavoli da ” Assunta madre” il ristorante di pesce dei vip dove si può arrivare a spendere anche 1.000 euro in una sera ( vini inclusi ) se si ē in buona compagnia o si punta dritti sul tandem aragosta- Dom Perignon. A Natale nel privē c’era Sinisa Mijalovich ex Milan, allenatore del Torino con la moglie Arianna Rapaccioni, i figli, i nipoti, i parenti. Tavolone extra large per l’ ex calciatore serbo a due passi da un altro tavolo di professionisti romani che pasteggiavano a base di ostriche & champagne. Dopo il 26 tutti a Cortina dove non si trova più una stanza a meno che non si voglia accettare di infilarsi nella lista d’attesa del Posta, ma le speranze- signora sono nelle disdette in extremis, sorry. Alle 2.17 del 30 chiamiamo il Cristallo, sontuoso paradiso a 5 stelle affacciato sulle nevi della perla ampezzana per chiedere una stanza. Gentilissimo, l’addetto al concierge ci fa aspettare venti minuti poi tira fuori dal cilindro una unica soluzione: una suite ( la numero 205 con vista mozzafiato) che costa 4.800 euro al giorno e moltiplicate per 6 dal 31 al giorno della Befana. ‘ Ma faccia presto a mandarci mail e carta di credito’ puntualizzano al Cristallo, ‘ non ē rimasto altro, Capodanno ē domani’.

Piscina coperta o volo Last minute?

Diciamocelo, Renzi non ne ha azzeccata una, è andato avanti a colpi di fiducia e ora si aggrappa alla poltrona di segretario Pd circondato dal Giglio appassito, una ex maggioranza che va da Luca Lotti a Deborah Serracchiani, la Pasionaria in guerra contro Massimo D’Alema che è finita a piangere in pubblico, causa stress mediatico passando per Maria Elena Boschi, la Zarina defraudata che sarebbe stata perfetta – se il renzismo avesse vinto- per un Capodanno a Cortina, visone bianco, cappello, stivaloni, pochette by Louis Vuitton, smalto fresco di manicure color rosso rubino. Più che tradito dagli elettori, Renzi ed il renzismo sono stati smascherati dai meccanismi sofisticati della business community. Bastava osservare un dato su tutti. Anche in tempo di crisi i dirigenti di ex partecipazioni statali hanno incassato buonuscite da capogiro. Sia chiaro, questo non succede solo in Italia. Come documenta una celebre attivista della corporate governance USA, Nell Minow, il compenso totale di un cheo come Angelo Mozilo ex plenipotenziario della banca fallita Countrywide ë stato di 102 milioni di dollari. Non solo, il furbo manager ha venduto anche azioni acquisite per effetto delle stock options per un totale di 157 milioni di dollari approfittando del ribasso del valore dei titoli del 78 per cento accumulato sulla base di ingenti perdite dichiarate in bilancio. Secondo Marco Onado, docente di finanza alla Bocconi di Milano, ordinario di economia alla Brown University, il vecchio adagio ” così vuole il mercato” in realtà non funziona più. In finanza – la verità è venuta a galla prima ancora del pasticcio-Mps che costerà 250 euro a famiglia cioé peserà sui contribuenti incolpevoli- si assicurano compensi elevati in caso di risultati positivi per i super manager senza mai tener conto dei flop o delle perdite. Strano a dirsi, ma l’antico ed un po’ volgare detto popolare “fammi amministratore un anno o mi arricchisco o mi danno” sembra tristemente in auge. La Casta ha incassato poltrone potere e soldi dal renzismo – basta pensare ai risultati del vertice Rai formato dal renzianissimo Dg Antonio Campo Dall’Orto e dalla presidente bipartisan Monica Maggioni- ma non paga alcun flop. Finché il mandato non scade, tutti restano al loro posto. Sperimentano, giocano a fare i ” Direttori” cambiano tecnostrutture spoilerando intere prime o seconde file del Parterre,  portano a casa lauti trattamenti di fine rapporto magari approfittando della permanenza al potere per ingraziarsi il nuovo vincitore. “Purtroppo proseguendo così consegneremo il paese a Grillo e alle istanze anti europeiste” ragiona ad alta voce Piero Fassino sconfitto proprio a Torino dalla Pentastellata Chiara Appendino più forte nelle periferie che nel foyer del Teatro Regio oppure nelle ovattate stanze del San Paolo. I ricchi sono sempre più ricchi, sintetizza Cesarina Ferruzzi, i poveri ancor più poveri. Non é giusto, siamo d’accordo, ma come fare a cambiare le regole perfino quelle dei mercati o della finanza?

Sulla rotta di loro signori

Cesarina, signora del jet set meneghino è in partenza per un Capodanno esotico, le sue amiche come la spumeggiante contessa Marinella di Capua o Laura Morino compagna dell’imprenditore Adriano Teso, sono segnalate invece in quel di Montecarlo. Tania Missoni festeggia fra i trulli ma poi corre a Saint Moritz mentre il lusso a cinque stelle si consumerà nelle masserie più esclusive della Puglia shabby chic. A Cortina apre casa il re delle Geox Mario Moretti Polegato che dispone di una magione con piscina coperta e pezzi pregiati. A tavola con lui i volti noti della tv, fra cui uno dei suoi più cari amici Bruno Vespa. Forse, mormorano vezzosamente le signore, arrivano anche i Gori se rientrano in tempo dalla Cambogia. I Gori, appunto. Giorgio era direttore di Canale 5 con Silvio Berlusconi, ha fondato la Magnolia per riconvertirsi poi al renzismo militante. Renzi ha perso ma lui è più quotato di sempre. Sua moglie Cristina Parodi conduce il rotocalco più importante del day time del servizio pubblico Rai ( La Vita in diretta ) facendo la spola il venerdì fra Roma ed uno studio creato proprio per lei a Milano. Ecco i Gori di lotta e di governo c’erano ieri, ci sono oggi, ci saranno domani. Che torni in scena Renzi ē più incerto. Ma non dimenticate, signori potenti, che il ” popolo profondo” fa peccato pensando male ma non sbaglia. Mai. ” La verità è che Renzi avrà pure sbagliato ma qui se non cambia il manico non cambia niente” sintetizza Antonio Frongia, 65 anni, di professione ‘barbone dei Parioli’. ” Si, lo scriva” si infervora “io sono ufficialmente senza fissa dimora, ma ho una sedia attaccata con la catena ad un albero di piazza Euclide ai Parioli, ogni giorno ne vedo di tutti i colori in questo quartiere di ricchi. Imprenditori con il Rolex che bevono il caffè senza pagare, onorevoli che si fanno aspettare dalla scorta mentre salgono a trovare l’amante…come si dice? Francia o Spagna, per la Casta basta che se…magna” . Concordo, signor Frongia. ” Mi chiami pure Antonio”. Questa è l’Italia, buon 2017 a tutti.

Mille e cinquecento euro a testa per la cena di Capodanno con Cracco.ultima modifica: 2016-12-31T17:12:50+01:00da ugo565
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