Crescita, peggiorano le stime Ue e intanto la disoccupazione cresce

Crescita, peggiorano
le stime Ue e intanto
la disoccupazione cresce

“Pil a -1%. Ripresa da metà 2013”

Economia: per la Commissione europea solo nel 2014 si prevede una crescita dello 0,8%. Quest’anno deficit sotto il 3%: l’Italia potrà uscire dalla procedura di deficit eccessivo. Bankitalia: “Siamo in piena recession, ma si vede la fine. Ma non possiamo limitarci a riavviare il motore, bisogna portarlo su un regime sostenuto”

 
un operaio a lavoro (foto Radelli)

un operaio a lavoro (foto Radelli)

Roma, 22 febbraio 2013 – Quest’anno il deficit/pil italiano si attestera’ al 2,1% e cosi’ l’anno prossimo, mentre nel 2012 ha raggiunto quota 2,9%. Sono queste le stime della Commissione europea che conferma quelle dell’autunno scorso per i tre anni. Cio’ significa che l’Italia quest’anno potra’ uscire dalla procedura per deficit pubblico eccessivo (superiore al 3% del pil). Il debito/pil sale quest’anno al 128,1% e l’anno prossimo scendera’ al 127,1% (stime d’autunno 127,6% e 126,5%). Nel 2012 il debito/pil e’ stimato a 127,1%.

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La Commissione europea ha rivisto in peggio le previsioni economiche sull’Italia di quest’anno, indicando un meno 1 per cento del Pil ma aggiungendo di attendersi che “la recessione si concluda a metà 2013″. E sul 2014 si attende un più 0,8 per cento. Peggiorano le attese di disoccupazione, all’11,6 per cento quest’anno e al 12 per cento nel 2014.

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Quanto alla disoccupazione, quest’anno la disoccupazione in Italia salira’ dal 10,6% del 2012 all’11,6%, nel 2014 salira’ ancora al 12%. E’ questa la stima della Commissione Ue. La novita’ e’ che l’Italia sia sta avvicinando celermente alla media Eurozona (2012 11,4%, 2013 12,2%, 2014 12,1%).

Allargando l’orizzonte aigli altri Paesi europei, la Francia sforerà i suoi obiettivi di risanamento dei conti pubblici quest’anno e il prossimo: invece di abbassare il deficit sotto la soglia di Maastricht del 3 per cento, secondo la Commissione europea segnerà un 3,7 per cento quest’anno e un aumento al 3,9 per cento nel 2014. Un deterioramento che tuttavia nelle sue previsioni invernali l’esecutivo Ue definisce solo “marginale”.

In tema di crescita e crisi interviene anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Sono convinto che dall’odierno incontro emergera’ con forza la consapevolezza del contributo che le istituzioni finanziarie sono chiamate ad offrire per sostenere la ripresa economica dell’intero Paese, ponendo al
servizio dell’interesse generale le migliori competenze e capacita’ professionali di cui dispongono e privilegiando politiche oculate e lungimiranti volte insieme alla tutela del risparmio e all’impiego produttivo delle risorse”.   Così Napolitano, in occasione del centesimo anniversario della fondazione della Banca Nazionale del Lavoro, in un messaggio al Presidente, Luigi Abete.

 

BANKITALIA: PIENA RECESSIONE, RIPRESA A META’ 2013 – L’Italia è nel pieno della recessione ma la fine della crisi arriverà probabilmente alla metà dell’anno. Lo ha detto il vice direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, al convegno ‘Crescita, innovazione e finanza in Italia. Il ruolo delle banche popolari’ in corso a Bergamo. “Dopo oltre quattro anni siamo nel pieno di una recessione, anche se ne vediamo la fine come possibile a metà di quest’anno – ha affermato – . Ma non possiamo limitarci a riavviare il motore, bisogna portarlo su un regime sostenuto. Dobbiamo trovare un modo nuovo di stare nel mondo globale delle produzioni: un mondo che cambia a vista d’occhio anche per effetto della crisi”.

“La nostra economia deve incamminarsi nei prossimi anni, dopo l’uscita dalla recessione, su un percorso di cambiamento della sua struttura produttiva e finanziaria. E’ necessario il concorso di tutte le migliori energie del Paese”.

Salvatore Rossi sottolinea che “il sistema bancario, e in esso il sistema delle banche popolari è chiamato a dare un contributo importante, cambiando anch’esso quando necessario, quando opportuno. Per essere un punto di riferimento nel rilancio della crescita economica”.

Crescita, peggiorano le stime Ue e intanto la disoccupazione cresceultima modifica: 2013-02-23T18:00:57+01:00da ugo565
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